Elezioni USA: Facebook coinvolto nei brogli elettorali

 

E' ormai passato più di un mese da quel famoso Election Day del 3 Novembre scorso. Trump è stato sconfitto, Biden eletto presidente. Questa è la frase che vi raccontano i media. Ed è una frase ovviamente mistificatoria della realtà, poiché Trump è ancora in gioco, mentre Biden non è ancora presidente di niente. Il tycoon newyorkese ha tante carte in gioco ancora da schierare ai danni del democratico, e i suoi legali Sidney Powell e Rudy Giuliani stanno intentando varie cause. Tante sono le incongruenze e tante sono le interferenze straniere, a partire dai sistemi Dominion, i quali hanno causato un grande alterare dei voti. Ma un'interferenza è provenuta proprio dagli Stati Uniti; il grande colosso multinazionale Facebook ha messo il suo zampino in queste elezioni. Il seguente articolo è stato scritto prendendo spunto da un video di Roberto Mazzoni, giornalista italiano che vive in 
Florida e che sta tenendo aggiornati parecchi italiani sul tema elezioni. Pertanto vi consiglio di seguirlo, essendo lui una persona molto preparata. Entriamo quindi nella parte clou del nostro articolo.   
Il tutto parte da Amistad Project, una società che conduce ricerche su violazioni elettorali. Nel rapporto, frutto di più di un anno di lavoro, viene riportato che il fondatore di Facebook, Mark Zukerberg, abbia dato in maniera "caritevole" 500 milioni di euro al CTCL (Center for Tech and Civil Life), associazione no-profit, per organizzare un sistema elettorale privato negli stati contestati (Wisconsin e Pennsylvania). Qual è la cosa strana? Semplicemente che il governo federale ha speso 400 milioni per finanziare TUTTI gli stati, per organizzare il loro sistema elettorale. In poche parole, così facendo, gli stati contestati hanno dato nelle mani di Zuckerberg tutta la gestione del loro sistema elettorale, inclusi i tanto contestati server Dominion e le caselle di posta dove venivano inseriti i voti.    
Nel Wisconsin, ad esempio, i funzionari elettorali e i giudici sono stati influenzati, per non dire minacciati, dal caro fondatore del social blu e dal CTCL, evitando cosi tutte le regolari procedure che dovrebbero essere fatte in materia elettorale. Inoltre è stato anche chiesto di scavalcare le procedure di identificazione, cioè chi voleva poteva non mostrare il proprio documento di identità. La stessa Corte Suprema ha definito illegale tale procedimento, non avendo avuto però il coraggio di annullare i voti. E' legale non mostrare il proprio documento d'identità, per farlo bisogna però seguire una lunga procedura, che non è stata fatta in questo caso. Possiamo quindi dire che il nostro caro Mark ha creato un vero e proprio governo ombra, o deep state, che si è inserito nel sistema elettorale americano e ne ha lavorato in parallelo. 
Proseguiamo col dire che David Plouffe, stratega politico, a Marzo (oh, che coincidenza, ad inizio pandemia) scrisse un libro dal titolo "La guida del cittadino per sconfiggere Donald Trump", in cui spiegava esattamente come impostare un sistema per favorire il voto degli elettori democratici, e complicare il voto degli altri, e magari anche di manometterlo. Mark Zuckerbeg ha quindi, difatto, violato una legge federale e compiuto brogli elettorali. Perché e questi non sono brogli, cari utenti, spiegatemi voi cosa sono.
Tra l'altro il nostro caro Mark ha ben pensato di censurare parecchi post a favore di Trump, parecchi post che raccontavano la veridicità dei fatti, permettendo invece una grande propaganda di disinformazione sulla realtà di Biden. Insomma, alla faccia della democrazia! E' stato un vero e proprio furto quest'elezione, chissà se il nostro caro Biden ha da dire qualcosa a sua discolpa. Più si va avanti, più si scoprono realtà terrificanti e assurde. Intanto, manca quasi un mese esatto per vedere chi siederà sulla casa bianca: sarà nuovamente il tycoon o il falso democratico? 
Per eliminare ogni vostro dubbio sulla validità di questo post, vi lasceremo alcune fonti: fonte 1fonte 2fonte 3fonte 4

Commenti

Post più popolari