Tucidide e le analogie con il coronavirus

Epidemia e paura. E la storia si ripete. Già, perché a darci questo insegnamento fu Tucidide che subì sulla propria pelle la terribile peste che invase Atene tra il 430 e il 426 avanti cristo. A distanza di 2450 anni la sostanza della storia non cambia e, se è vero che dagli errori si ripete, quella lontana peste di Atene non ci insegnò proprio niente.


Tucidide, grande storico greco, scrisse << non fu la peste a distruggere Atene, ma la paura di questa >>. Ed ecco che arriviamo ai giorni nostri: scoppia una pandemia e la gente diventa subito timorosa, complici i media mainstream. Tucidide ci ha lasciato un grande insegnamento, del quale però la gente, complice l'ignoranza, non conosce. 
A distanza di 2450 anni, saranno gli abitanti stessi delle nazioni a distruggere le proprie città. Basti pensare a ciò che sta succedendo in Italia. Gente che ha paura di uscire e che si sente più sicura in casa, comporta niente più gente che spendono soldi dentro bar, ristoranti, teatri, cinema e che, conseguenzialmente, vede questi ultimi costretti ad abbassare la saracinesca, causa insufficienti soldi per coprire affitto e merce del proprio locale. Ciò comporta inevitabilmente un'esponenziale decrescita del PIL, che potrebbe portare ad altro eventuale debito, il quale a sua volta si trasformerebbe in una bastonata tremenda per lo Stivale e per il popolo italiano. Conte, sei sicuro che con le tue inutili misure restrittive, riuscirai a garantire prosperità e vita a questa nazione? Media di regime, siete sicuri che diffondendo terrore su terrore, da 8 mesi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ciò porterà ad affrontare meglio la situazione coronavirus? C'è chi si dispera per quelle centinaia di vittime definite morte per covid, chi invece ha paura di uscire perché il virus circola tra di noi. In pochi si stanno accorgendo dell'insegnamento che Tucidide ci lasciò durante la pestilenza ateniese: la paura per il virus, che può essere comprensibile ma non giustificata, sta distruggendo il mondo intero. 

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