Analogie tra il Coronavirus e le dittature del '900

ANALOGIE TRA CORONAVIRUS, HITLER E MUSSOLINI

In tempi di coronavirus ne abbiamo viste di tutti i colori: limitazioni della libertà, obblighi improponibili, scienziati che hanno preso il potere e operano decisioni. Il che, potrebbe sembrare lecito poiché siamo in un momento di piena emergenza. A molti però sfugge il contesto storico che può essere paragonato con le spietate dittature novecentesche di Hitler e Mussolini. Cercheremo di analizzare in modo razionale avvenimenti particolari e assurde dichiarazioni uscite sulla stampa, molte delle quali dovrebbero far riflettere il popolo. 


La primula come la stella di Davide

La prima frase che andremo a toccare è quella di Marco Venturini che sul blog de Il Fatto Quotidiano, scrive che << sarebbe una buona idea far indossare questo fiore [la primula] a chi aderirà alla campagna [di vaccinazione] >>. Venturini conclude dicendo che secondo lui sia giusto indossare una primula come simbolo, come segnale, poiché esistano già altre campagne, per esempio quella contro il cancro, che incentivano l'utilizzo di certi simboli per mostrare sostegno alla campagna.

Peccato che Venturini non capisca la differenza tra una campagna vaccinale contro il covid e una campagna, battaglia oserei dire, di chi combatte contro il cancro. Ma perché è grave ciò che dice Venturini? Per il semplice motivo che la primula è soltanto un segno di riconoscimento, di identificazione, che farà sentire in disagio chi non la possiede. E soprattutto chi non la possiede sarà una netta minoranza, che di certo sarà vittima di discriminazioni (io ho il vaccino, tu no, quindi sei un untore) e probabilmente anche di torti (tu non hai la primula, ergo non sei vaccinato, di conseguenza di vieto di fare determinate cose). L'ultima volta che nella storia accadde ciò era tra il 1934 e il 1945, c'era  il cancelliere, poi diventato Fuhrer, Adolf Hitler. Analogamente la stella di Davide veniva attaccata sul petto degli ebrei, come simbolo di riconoscimento. Tu hai la stella, sei ebreo, quindi sei un ladro, un truffatore, un assassino, come proponeva la propaganda del regime tedesco. La storia si ripete.



Il patentino del vaccino come la tessera del Partito Fascista

E' ultimamente nota anche la fantasiosa idea di proporre un patentino a chi si vaccina. Leggiamo alcune dichiarazioni di politici e di persone influenti in Italia. Davide Faraone, senatore di Italia Viva, scrive così sul proprio account Instagram <<  la soluzione si chiama passaporto sanitario [...]. Chi non potrà esibire il documento non dovrà essere autorizzato ad: usufruire di mezzi di trasporto. Accedere a luoghi pubblici. Accedere a teatri, musei e centri commerciali >>. Continuiamo con il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che sul suo account Twitter scrive << nessun obbligo, ma facciamo che a scuola, nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei cinema, nei teatri e engli stadi entra solo chi è vaccinato. Poi ognuno si regola >>. Proseguiamo con l'attore Alessandro Gassman che, come riporta l'adnkronos, scrive su Twitter << Una volta fatto il vaccino, darei una tessera che lo testimoni. Chi non vuole farselo non entra in: ristoranti, bar, cinema, teatri, stadio, negozi, autobus, taxi, treni, e tiene sempre la mascherina... poi vedi che lo fanno >>. 

Insomma, tutti sono propensi per questa fantastico e stupendo patentino vaccinale, che a detta dei tanti sarebbe un motivo di sicurezza in più, in modo da eliminare totalmente i non vaccinati dalla società. A qualcuno viene in mente l'ultima volta in cui per entrare in determinati luoghi bisognava esibire una tessera? Oh, guardate un po' cari Faraone, Gori e Gassmann, era proprio il periodo in cui c'era il dittatore di Predappio in Italia. La tessera del Partito Nazionalista Fascista (PNF) era un buon metodo per soggiogare, ammaestrare e controllare le masse. Chi aveva la tessera del PNF aveva la precedenza nelle liste di collocamento, divenne un requisito fondamentale per ricoprire incarichi di tipo scolastico e infine, nel 1937, divenne obbligatoria per ricoprire qualsiasi incarico pubblico. Qualcuno nota qualche differenza con il patentino vaccinale? A me sembra proprio di no. Se a qualcuno ancora non è chiaro la direzione in cui stiamo andando, probabilmente ha lasciato la testa agli inizi di Marzo di quest'anno.


Anche con Mussolini il potere era in mano agli scienziati

Come oggi, così ai tempi il potere era in mano agli scienziati. Ai tempi del Duce c'era una "task force" di scienziati, che furono i firmatari del Manifesto della Razza. Tale manifesto diede l'avvio alle persecuzioni e alle deportazioni nei confronti degli ebrei. E guai a chi si poneva domande e provava ad opporsi ai folli ideali del regime. Le opinioni e le soluzioni proposte erano incontradicibili. Ciò che da loro veniva detto era pura verità. Ed è ciò che analogamente sta succedendo oggi. C'è il CTS a gestire tutto, a prendere decisioni e a decidere il futuro della popolazione. Le loro decisioni sono incontrovertibili e non esiste assolutamente avere un dibattito democratico con loro. Loro decidono, loro hanno ragione, sempre, chi li attacca e porta obiezioni contro le loro tesi viene considerato eretico e non all'altezza del loro livello. Questo è il livello in cui è arrivata la scienza nel 2020.


Si è perso il valore della retorica e della discussione

Ritornando al discorso del CTS e della loro assoluta verità che hanno in possesso, si è perso difatti l'uso della retorica e del discorso. Socrate diceva della retorica che << insegna solo ai non competenti ad apparire competenti di fronte ad altri incompetenti >>. In poche parole ci si fida delle opinioni dei più competenti, non avendo in mano la verità. Ed è questo il problema, chi è che decide chi è competente e chi meno? La vera risposta a questa domanda, secondo me, risiede appunto nel mettersi intorno ad un tavolo e di iniziare a discutere, portando dati, statistiche e studi. Bisogna ascoltare le parole di tutti, sia di chi ha 20 anni di carriera, sia di chi ne ha 10. Sia di chi è di destra, sia che di chi è di sinistra. Sia di chi viene etichettato come negazionista, sia di chi viene elogiato come fonte di verità assoluta. Senza lo scambio di opinioni non si arriverà mai ad una soluzione giusta per tutti. E purtroppo ciò non sta succedendo. In TV vanno sempre gli stessi, Crisanti, Zangrillo, Burioni, Galli e Pregliasco. Gente come Tarro e Palù mai avvistati in TV, se non pochissime volte. Ed ecco qui che cade quindi il valore della democrazia, dove chi prova a dire la sua in un'altra ottica viene oscurato, chi invece è allineato ha sempre il diritto di finire su tutti i canali TV. 


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