Trump-Texas: ecco tutto ciò che dovete sapere

 

Il Tycoon newyorkese non si arrende. Partiamo dal principio: Joe Biden non è assolutamente il nuovo presidente degli USA. O meglio, lo è, ma solo per i media mainstream. Troppi sono dubbi e le incongruenze che hanno portato alla vittoria il presidente dei democratici. Ne volete sentire alcune? Mettetevi comodi. Biden, secondo i numeri, ha preso 12 milioni di voti in più rispetto ad Obama. A qualcuno sembra possibile che un perfetto sconosciuto (perché fondamentalmente questo è Biden) riesca a prendere 12 milioni di voti in più rispetto ad Obama, il quale era inserito in politica già da tempo? Le incongruenze non finiscono qui. Passiamo a parlare delle bellwether counties, contee fondamentali per l'elezioni del nuovo presidente. Chi le vince, sostanzialmente è più proteso verso la casa bianca. Biden ha vinto solo una bellwether counties, contro le 18 vinte dal tycoon e inoltre è stato totalmente stracciato alle primarie. Qualcuno sa dirmi un solo presidente degli USA, che sia riuscito ad essere eletto presidente perdendo sia le primarie che le bellwether counties? Non esiste! Concludiamo dicendo la strana impennata dei voti di Biden ottenuti dopo l'election day. Vi lasciamo un articolo di una pagina che spiega accuratamente tutto. 
Big Donald, non si è arreso facilmente e ha portato avanti diverse cause legali. Una svolta sembra essere avvenuta la notte del 7 dicembre con il Texas. Lo stato texano ha difatti esposto un ricorso alla Corte Suprema, mettendo in discussione le procedure elettorali svolte in Michigan, Pennsylvania, Wisconsin e Georgia. La mossa del Texas è geniale: Alito, membro della Corte Suprema, aveva sollecitato agli Stati chiave di presentare cause circa brogli entro le 12:00 dell'8 dicembre. Bene, il Texas lo ha fatto durante le notte del 7, anticipando difatti tutti e, in un certo modo, evitando possibili contro ricorsi. L'accusa dello stato texano riguarda il totale stravolgimento delle modalità elettorali e la violazione della costituzione, compiute dagli stati sopracitati. Viene richiesto inoltre di annullare tutte le schede contate negli stati chiave e che il voto dei grandi elettori venga assegnato dal parlamento di ogni singolo stato. Il tutto a norma di costituzione. La svolta sarebbe epocale, poiché i repubblicani hanno la maggioranza al parlamento in tre di questi stati chiave e a Trump bastano solo tre stati per ribaltare il risultato elettorale. Inoltre nelle denuncia esposta dal Texas, si chiede alla Corte Suprema di cancellare il voto riguardante i grandi elettori di questi stati, previsto per il 14 dicembre. Ora, se questa supposizione dovesse accadere, Biden perderebbe 64 grandi elettori, non avendo difatti i numeri necessari per entrare nella casa bianca. Chissà se una volta finita questa telenovela, che magari vedrà Trump eletto nuovamente presidente, allora assisteremo ai vari Renzi, Gentiloni, Monti, Von Der Leyene, Macron, Merkel, che si complimenteranno con il tycoon newyorkese. Ma probabilmente no, visto il loro spropositato ego sinistroide e globalista.          

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